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Chamber Music: aggiornamenti

E' passato un anno dalla pubblicazione del mio lavoro SognoCapelliAcqua, Chamber Music vol. 1 , in cui ho tradotto e musicato alcune poesie dal libro Chamber Music di James Joyce: è il momento di dare qualche aggiornamento sul proseguo di questo progetto.


il 12 maggio alle ore 21.00 ad Imola (Bo) la Sala delle Stagioni, via Emilia 25, ospiterà una performance letteraria e musicale su Chamber music.

In quell'occasione eseguirò la parte pubblicata del progetto - ed alcune nuove creazioni - e sarò preceduto in questa serata da Enrico Terrinoni e Andrea Pagani che dialogheranno su questo testo poetico e sull'opera dello scrittore irlandese.


Enrico Terrinoni è uno dei più grandi esperti italiani di Joyce, si può trovare qui un'intervista che ho realizzato in occasione della pubblicazione del mio lavoro. Andrea Pagani è insegnante di lettere, saggista e scrittore appassionato di Joyce (e di Proust) di cui si è occupato in almeno due lavori: il primo è il saggio Il Cammino di Bloom (Patron, Bologna, 2019 prefazione di Renzo Crivelli) in cui - come in un racconto giallo - cerca di ricostruire l'identità di una misteriosa figura che compare nell'Ulisse di Joyce.



Il secondo di questi lavori è il romanzo Il giardino d'acqua (Ronzani Editore, 2022) in cui viene ricostruita - tra verità e finzione - la serata del 18 maggio 1922 all'Hotel Majestic di Parigi dove si incontrano, o più propriamente si mancano James Joyce e Marcel Proust (alla presenza, tra gli altri di Stravinskij e Picasso). Il lavoro di Andrea fa tesoro dei contributi che permettono di ricostruire le caratteristiche oggettive ed il clima della serata, ma introduce allo stesso tempo delle soggettive dei due grandi scrittori: pensieri in prima persona che sono un impasto della personalità di questi autori (per come ci vengono date dalle cronache e dalle lettere) , e dei temi (e stili ed ossessioni) presenti nei loro lavori.


Un'altra novità legata alla raccolta Chamber Music di Joyce è la sua pubblicazione pochi mesi fa presso l'editore Castelvecchi nella cura e traduzione di Andrea Carloni (postfazione di Enrico Terrinoni, con testo a fronte). Carloni è un altro appassionato di Joyce, nel suo sito - "Ritratto di Ulisse" - si possono trovare interviste con vari esperti che approfondiscono aspetti del capolavoro Joyciano.

Per quanto riguarda Chamber Music, il contributo principale del lavoro di Carloni è offrirne una traduzione in rima e in metrica: ero in possesso di un'altra traduzione (Maria Irene Cimmino, Ibiskos Editrice Risolo, Firenze 2015 Prefazioni di Carlo Grandi, Meditazioni di Graziella Atzori), più concentrata sull'aderenza lessicale, - e fornita di curiose meditazioni su ciascuna poesia quasi fosse una raccolta di testi religiosi o comunque sapienziali - , ma che non aveva l'ambizione di rendere la musicalità dell'originale.

Nella prefazione di Carloni, come nell'interivsta che ho realizzato ad Enrico Terrinoni, si cerca - in modo convincente - di tracciare gli elementi di continuità tra quest'opera poetica e la produzione maggiore del grande scrittore: tuttavia la cosa che ho più apprezzato è proprio l'identificazione di una importante differenza. L'Ulisse, tra le altre cose, è un libro del corpo umano: il corpo è struttura portante (ad ogni capitolo corrisponde anche un organo o elemento corporeo) è gusto per la corporeità dalla parola (oralità) e ancor più gusto per la corporalità (escrezioni, cibo, contatto) così presenti nel testo. Viceversa Chamber Music è un libro in cui non si avverte il peso del corpo o - riportando la citazione di Carloni - " Musica da Camera non è semplicemente un libro di poesie d'amore quanto soprattutto un libro composto da un giovane, come ammise lo stesso Joyce scrivendo da Roma nel 1907 al fratello, in attesa della pubblicazione. Ma il giovane artista è poi cresciuto e le pene che all'epoca non erano ancora d'amore lo sono divenute. Il giovane che non sentiva ancora il peso del corpo ora lo trascina anche lui dietro il rincorrersi della vita...".












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