Tre anni fa - il primo settembre 2019 - usciva il mio lavoro "E La Nave va": un disco che mi ha consentito (nonostante i tanti limiti e difetti) di chiudere un capitolo di lavoro sulla forma canzone che mi portavo da molti anni. Colgo l'occasione di questo anniversario per condividere il dono di un'amica, Anna Maestri, che ha voluto offrire un'interpretazione di una delle canzoni poi contenute nel disco: Memoria Viva.
La struttura di questo Post è la Seguente
Come nasce il brano
Il testo
Una versione dal vivo
La versione realizzata da Anna Maestri & Friends
La versione sul disco "E La Nave Va"
Come nasce il brano, alcuni elementi compostivi
La canzone nasce come un esercizio di stile volendo unire tre elementi:
una sorta di breve frase melodica "data", che corrisponde ai primi due versi della canzone;
un'armonizzazione che comprendesse una linea di basso con alcuni aspetti del lamento (a tal proposito consiglio la lettura di " Alex Ross, Chacona, Lamento, Walking Blues: Bass Lines in Musical History, Listen to This, Chap. 2, Fourth Estate, London, 2010." )
un testo sul tema della memoria.
Il risultato ricorda un po' il "fado" portoghese e - forse con meno umorismo - alcuni testi di Chico Buarque votati alla celebrazione del femminile come Tatuagem (qui il testo, qui la traduzione, qui una versione interpreta da Caetano Veloso).
2. Il testo
Quasi lavato via
- colato e lucido
- come un trucco di scena;
quasi levato via
- graffiato e livido –
come un trucco di scena,
il ricordo di te:
un’ombra sulla pelle tutto quel che mostro appena.
E dentro tutto un vuoto desiderio
e niente-niente-niente e disperata pena.
E’ stata colpa mia-
esterrefatto e statico –
come un vuoto di scena.
E’ stata colpa mia –
che resto ansioso ed avido –
come un vuoto di scena.
Ma non è questa colpa che mi visita,
mi visita e tormenta, non è il torto:
ma quando sento accanto qui presente adesso
la memoria viva del tuo corpo
E’ corpo di donna trovata –
E’ corpo di donna provata –
E’ corpo di gioia sfogata.
E’ corpo che fragile suona –
di nervi, che a me s’abbandona –
E’ corpo che quieta e perdona.
E’ corpo che danza e m’incanta –
che brucia di viva sostanza –
corpo che invoca che canta.
E al corpo dov’era il mio cuore –
di bimbo, il confuso dolore –
Dov’era: s’è chiuso all’amore.
Qual è la verita’?-
Qual è la verita’?-
Qual è il colpo di scena?
Dov’è la carità?
Dov’è la carità?
Dov’è il colpo di scena?
E intanto se mi vedi non mi vivi, non mi usi, non mi scusi: come morto
E se quasi m’illudo tu non senti niente-niente-niente-niente: come storpio.
E’ corpo di donna ferita
e bella rabbiosa avvilita
corpo d’angoscia svelata.
Di bimba confusa e presente
pedante -si uccide e difende
corpo che prende e pretende.
E’ corpo che a corpo s’accresce,
a corpo si trova e si perde:
è corpo che a corpo si mesce.
E’ corpo e memoria che spremo,
e corpo e memoria allo stremo,
e dolce che ancora ne tremo.
3. Una versione dal vivo
All'interno delle mie esperienze di partecipazione a concorsi di Canzone d'autore è un brano che ho proposto in diverse occasioni, senza alcun interesse da parte degli addetti ai lavori, ma con alcuni commenti interessanti da parte di altri partecipanti come il caso in cui il testo è stato definito un esempio di "scrittura automatica" da Lucio Matricardi.
Di seguito l'intepretazione resa all'interno delle selezioni per il concorso "Musica Controcorrente", avvenute ad Ostiglia il 10 luglio 2015.
4. La versione di Anna Maestri & friends
Tra le due versioni, quella dal vivo del 2015 e quella dell’album del 2019, si situa l’interpretazione realizzata da Anna Maestri coinvolgendo diversi suoi amici in un vero e proprio progetto. Ecco i crediti completi del video che trovate di seguito Voce: Anna Maestri La Siminzina |Chitarre: Luca Caniato e Sergio Lorandi | Fotografie: Ilaria Maestri | Danza: Enrica Olivari
Grazie ancora ad Anna, un abbraccio
5. La versione nel disco "E La Nave va"
Per la versione delll'album la scelta di arrangiamento è stata consequenziale alla realizzazione di Anna e dei suoi amici musicisti, cioè l'uso di due chitarre.
Caro Michele, bella la tua canzone le sue diverse versioni e le parole che hanno toccato in me alcune corde profonde.....ho sperimentato la perdita dell'amore il dolore del tradimento la colpa il perdono....e come tutto resta nella memoria del corpo, dolce che ancora ne tremo......un abbraccio Ondina