Un distillato di nuova musica, dagli ascolti degli ultimi mesi
1) Mary Halvorson - Code Girl (Firehouse Records, 2018)
E' un disco di qualche anno fa, ma testimonia nel modo per me più godibile il lavoro di una musicista molto interessante ed attiva che è Mary Halvorson: chitarrista di ambito Jazz che ha avuto tra i suoi maestri e mentori Anthony Braxton. Questo è un progetto basato su canzoni originali che si è espresso in due dischi. Il mio preferito è il primo, da cui traggo questo pezzo. Il più recente - del 2020 - vede invece in alcuni brani la voce di Robert Wyatt.
2) Terry Riley - Organum for Stefano (Dischi di Angelica, 2022)
Nel 2013 Terry Riley è stato invitato dal festival Angelica di Bologna per la serie di concerti "Terry Riley and Friends....Music in a Curved Air". Ero riuscito ad assistere a due di questi eventi: uno in trio (con Riley a pianoforte e tastiere) ed uno con il Rova Saxophone Quartet che eseguiva una sua composizione. Due mesi fa è uscito il CD del concerto cui non ho potuto assitere: un bellissimo intervento del compositore in solo all'organo della Basilica di Santa Maria dei Servi. Un intervento completamente improvvisato e basato in gran parte su alcuni raga che fanno parte del linguaggio impiegato da questo fondamentale artista.
3) Hans Abrahamsen - Let me Tell You (Winter and Winter, 2016)
Questa composizione, scritta quasi dieci anni fa, è ormai considerata un "classico" della musica contemporanea. Let me tell you di Hans Abrahamsen è una partitura per soprano e orchestra dedicata alla celeberrima cantante Barbara Hannigan. Il testo è composto da tutte le frasi che il personaggio d'Ofelia dice nell'Amleto di Shakespeare, frasi che - decontestualizzate - producono la sensazione di un personaggio diverso e singolare. Sarebbe forse piaciuta a Carmelo Bene questa soluzione, da lui spesso applicata, e forse anche tutta la composizione - a lui che amava il sinfonismo e l'opera ed auspicava più teatro musicale. Una composizione così "classica" nella sontuosa orchestrazione, pur assolutamente contemporanea per la presenza di tanti echi antichi (le note ribattute alla monteverdi) e moderni (i salti amplissimi, i glissando). Sotto il primo brano della composzione e l'ultimo - dal vivo - che l'Hannigan oltre che sentirla anche vederla...
4) Almamegretta - Senghe (The Saifam Group, 2022)
Ho amato tanto i primi album degli Almamegretta, gli unici prodotti del "rock italiano" anni '90 che - a parer mio - hanno retto alla distanza. Il nuovo lavoro è un grande ritorno, una sorta di compendio dello stile elaborato nei primi lavori, in un bello ed aggiornatissimo suono scuro.
Comments